World Cafè incontro del Biodistretto dei Colli Euganei con le aziende

Articolo pubblicato giovedì 27 Settembre 2018

60 produttori, 4 tecnici , 4 domande e 4 tavoli di lavoro, 60 sedie, 3 associazioni di categoria del Biologico, 50 caffè bevuti durante la serata equosolidali bioligico dal Messico, carta e penna. Questi sono alcuni dei numeri della serata di incontro tra i tecnici del territorio euganeo e il mondo produttivo biologico e non  organizzato dal Biodistretto Colli Euganei all’interno del progetto Territori Bio.

In questo contesto si è inserito il World Cafè  fortemente voluto dal Biodistretto Colli Euganei chiamato così dalla omonima metodologia in cui i partecipanti di dividono in gruppi di lavoro e a rotazione cambiano tavolo dando il loro contributo alla discussione.

Le domande poste dai tecnici rivolte alle aziende del territorio e non solo vista la presenza di produttori anche dalle altre province venete erano le seguenti:

  • Ritenete che il passaggio da un’agricoltura convenzionale a una biologica possa diventare un’opportunità dal punto di vista ambientale, colturale, economica per voi?
  • Per arrivare a degli obiettivi prefissati soddisfacenti ritenete che la presenza nel territorio di un gruppo di tecnici specializzati e con esperienza coordinata dal Biodistretto possa essere utile?
  • Il biodistretto può essere utile nell’affiancamento alle aziende negli aspetti burocratici- amministrativi?
  • Vi aspettate che l’affiancamento da parte del Biodistretto possa essere utile anche in termini di promozione e valorizzazione commerciale dei vostri prodotti?

Dai tavoli di lavoro a conclusione di un dibattito vivace e movimentato è emerso quanto segue:
Domande

1 – Passaggio al BIO

* Fondamentale l’aspetto di salvaguardia del territorio e della sanità delle produzioni

* Impegnativo, per la necessità di conoscere regolamenti, tecniche e metodologie

* Più oneroso nella produzione, ma vantaggi nelle vendite del trasformato

* Complicato per piccole superfici confinanti con aziende convenzionali
* la scelta del passaggio a biologico è importante che abbia motivazioni personali ed “etiche” e secondariamente come opportunità commerciali

* il biologico nelle aree vocate non presenta rischi e problemi differenti dalle produzioni convenzionali mentre in altri luoghi non si adatta

2 –  Assistenza tecnica

* Ritenuta molto importante

* Richiesta la presenza in azienda

* L’aggregazione consente di ridurne i costi

* Deve riguardare soprattutto gli aspetti innovativi, l’aggiornamento, la soluzione di emergenze (più che l’ordinarietà). Incontri in campo

* Fondamentale nella conversione
* fondamentale per avere linee tecniche non contraddittorie e per dare una certa omogeneità di approccio

3 – Aspetti amministrativi

* Importante il sostegno nella conversione

* Certificazione di gruppo

* Biodistretto come riferimento per gli Enti

4 – Biodistretto nella promozione e nella commercializzazione

* no commercializzazione

* si promozione: del territorio e dei prodotti

* presenza aggregata alle fiere e alle manifestazioni

* ricerche di mercato* un ulteriore marchio? (molti dubbi)

* scontiamo l’anonimato del territorio

* visibilità di area e garanzia di serietà delle produzioni insistenti nel biodistretto
– necessità di valorizzare l’intero contesto colli euganee in simbiosi con le potenzialità termali (alberghi, ricezione, turismo,ecc.).

Tutti gli elementi emersi durante la serata sono state elaborati in un articolo dettagliato da Firab: scarica qui l’articolo.

 

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